Ecco le caratteristiche più rilevanti che vi permettono di identificare la scheda madre che meglio sposa le vostre esigenze: * il cosiddetto “fattore di forma”, che definisce le caratteristiche strutturali della scheda madre e vi consente di scegliere un alimentatore e un case compatibile * il socket (ossia lo slot su cui si colloca la CPU), che determina il tipo di processore centrale per cui la scheda è idonea, e la velocità del FSB, ossia la connessione con cui il processore dialoga con la RAM * la quantità e il tipo di memoria RAM che può essere installata * le caratteristiche del chipset (i microchip che svolgono tutte le funzioni vitali di un PC, in sostegno al processore centrale). Oltre a queste specifiche può essere utile sapere che tipo di porte per la connessione di altri dispositivi supporta la scheda madre (porte USB, interfacce per i drive, slot PCI e AGP) che per chi di voi ha più competenze tecniche significano la capacità di espandere in un futuro, o già nella configurazione iniziale, il vostro PC desktop. Va detto però che se non avete il desiderio di montarvi da soli il vostro PC desktop – o di selezionare uno per uno i componenti da fare assemblare a un tecnico – probabilmente i dettagli sulle schede madri non vi interesseranno molto. Un PC desktop già costruito da una casa di produzione infatti verrà equipaggiato con una scheda madre ben configurata e sicuramente adatta al processore impiegato. Tutto quello che di solito verrà dichiarato è la marca e il modello di scheda madre implementata: se proprio siete curiosi fate le vostre ricerche specifiche per sapere come lavora quella particolare scheda insieme a quel processore e che prestazioni è in grado di raggiungere. Solitamente scoprirete che l’accoppiata scheda madre-processore è abbastanza buona, perché le industrie di produzione di PC desktop tendono in questo caso a scegliere le soluzioni a migliore performance per dare buoni risultati di utilizzo.
Dal punto di vista strettamente funzionale l'hard disk è un dispositivo di memoria di grossa capacità, necessario per memorizzare il sistema operativo, i programmi di utilità, i dati dell'utente e quant'altro sia necessario per il funzionamento di ogni giorno di un computer. Gli hard disk sfruttano le proprietà magnetiche di alcuni materiali per memorizzare i dati, ricadono quindi sotto la categoria dei dispositivi a supporto magnetico, stessa categoria dei nastri e dei dischi floppy.L'hard disk è composto essenzialmente da un motore sul cui albero sono innestati una pila di dischi di vetro rivestiti di materiale magnetico e un'attuatore elettromeccanico che pilota una batteria di bracci che a loro volta portano le testine di lettura-scrittura.I piatti Sono fatti di vetro o alluminio e rivestiti di speciali leghe ferromagnetiche, materiali in grado di magnetizzarsi come il ferro, il nickel, il cobalto. I dati vengono memorizzati sulla superficie magnetica dei piatti sotto forma di microscopici campi magneticiLe testine Nei vecchi modelli di hard disk erano costituite da sofisticatissimi elettromagneti, cioè microscopici avvolgimenti di rame, ed erano chiamate per questo motivo testine induttive. Gli hard disk più recenti sfruttano invece le spin-valve, speciali resistori che modificano la proprie resistenza elettrica in base alla polarità del campo magnetico sfruttando un'effetto quantistico detto resistività magnetica gigante. Questa nuova tecnologia consente di ridurre notevolmente la potenza dei campi magnetici sui piatti, aumentando quindi la densità dei dati e di conseguenza la capacità dei dischi. Le testine non hanno nessun contatto fisico con i piatti durante il normale funzionamento, ma planano sul cuscino d'aria formato dalla rapida rotazione dei piatti grazie al loro profilo aerodinamico. Quando l'hard disk è spento le testine vengono parcheggiate in una zona adibita a tale scopo, la landing zone, oppure in alcuni modelli vengono parcheggiate fuori dal disco in un apposito supporto di plastica.Ope(rating)n S(ystem)ource Scenario
Esistono due tipologie di lettori CD. Una dedicata alla riproduzione di musica, utilizzabile come sorgente per un qualsiasi impianto audio (vedi riproduttore CD). La seconda nata come periferica per personal computer. I lettori esclusivamente audio sono stati sviluppati dai costruttori per assecondare le esigenze degli audiofili, e pensati per essere connessi a sistemi di amplificazione del suono. Dall'altro lato, i lettori per computer vengono prodotti per essere collegati tramite un'interfaccia IDE (ATA, SCSI, SATA, Firewire o USB), o tramite interfacce proprietarie nel caso di alcuni computer portatili. Tutti i lettori moderni di questo tipo sono in grado di riprodurre, oltre ai normali CD audio, i numerosi standard sviluppati, tra cui Video CD, Super Video CD, CD-R e CD-RW, se utilizzati con il software adatto. I lettori CD si differenziano anche per la velocità di lettura. Essa è espressa come multiplo di una quantità base, 150KB/sec. Questa velocità di base è la velocità di riproduzione dei CD audio. Incrementando la velocità di rotazione del CD è possibile aumentare la velocità di lettura dei dati. Un lettore che riporti la dicitura 12X, è in grado quindi di leggere dati dalla superficie del CD a 1800KB/sec. Le velocità superiori a 12X crearono inizialmente problemi relativi alle vibrazioni del disco. 20X fu considerata la velocità massima raggiungibile fino a quando Samsung introdusse l'SCR-3230, un lettore CD che utilizza un meccanismo di bilanciamento (ball bearing) per stabilizzare il disco e ridurre vibrazioni e rumore. Attualmente, la velocità di lettura massima è 52X, dovuta alla resistenza strutturale del policabonato usato nella costruzione dei CD. Kenwood ha dimostrato la possibilità di sfruttare più laser contemporaneamente per aumentare ulteriormente la velocità di lettura. Il lettore TrueX è in grado di leggere dati alla velocità di 72X, facendo ruotare il disco alla velocità tipica dei lettori 10X.
L'unità centrale di elaborazione, in sigla CPU (dal corrispondente termine inglese central processing unit), anche chiamata nella sua implementazione fisica processore, è uno dei due componenti principali della macchina di von Neumann, il modello su cui sono basati la maggior parte dei moderni computer. Compito della CPU è quello di leggere i dati dalla memoria ed eseguirne le istruzioni; il risultato dell'esecuzione dipende dal dato su cui opera e dallo stato interno della CPU stessa, che tiene traccia delle passate operazioni.
La memoria ad accesso casuale, acronimo RAM (del corrispondente termine inglese Random-Access Memory), è una tipologia di memoria informatica caratterizzata dal permettere l'accesso diretto a qualunque indirizzo di memoria con lo stesso tempo di accesso. La memoria ad accesso casuale si contrappone alla memoria ad accesso sequenziale e alla memoria ad accesso diretto rispetto alle quali presenta tempi di accesso sensibilmente inferiori motivo per cui è utilizzata come memoria primaria. La tipologia di memoria ad accesso casuale più comune attualmente è a stato solido, a lettura-scrittura e volatile, ma rientrano nella tipologia di memoria ad accesso casuale la maggior parte delle tipologie di ROM (inteso nell'accezione più comune e non come memoria a sola lettura), la NOR Flash (una tipologia di memoria flash), oltre a varie tipologie di memorie informatiche utilizzate ai primordi dell'informatica e oggi non più utilizzate come ad esempio la memoria a nucleo magnetico. Esclusivamente l'acronimo RAM (non il termine "memoria ad accesso casuale") ha anche una seconda accezione più ristretta ma attualmente più diffusa secondo cui la RAM è una memoria ad accesso casuale della tipologia più comune cioè a stato solido, a lettura-scrittura e volatile.
Una scheda video è un componente del computer che ha lo scopo di generare un segnale elettrico (output) che possa essere mostrato a video (display). A seconda del tipo di computer questo dispositivo può essere più o meno potente: i primi modelli di scheda video potevano visualizzare solo testo; successivamente si sono diffuse anche schede video in grado di mostrare output grafici (immagini non testuali) e, recentemente, anche modelli tridimensionali texturizzati in movimento e in tempo reale. Questi ultimi tipi di scheda provvedono anche ad elaborare e modificare l'immagine nella propria memoria interna, mentre le schede 2D possono mostrare immagini 3D solo con l'aiuto della CPU che deve eseguire da sola tutti i calcoli necessari.
La scheda di rete (detta Network Interface Card in inglese e siglata NIC) costituisce l'interfaccia tra il computer e il cavo di rete. La funzione di una scheda di rete è di preparare, inviare e controllare i dati sulla rete. La scheda di rete ha generalmente du led luminosi : * Il led verde corrisponde all'alimentazione della scheda; * Il led arancione (10 Mb/s) o rosso (100 Mb/s) indica un'attività di rete (invio o ricezione di dati).Per preparare i dati da inviare, la scheda di rete utilizza un transceiver che trasforma i dati paralleli in dati seriali. Ogni scheda dispone di un indirizzo unico, detto indirizzo MAC, attribuito dal costruttore della scheda, che gli permette di essere identificato in modo univoco al mondo fra tutte le altre schede di rete. Le schede di rete dispongono di parametri che è possibile configurare. Fra essi figurano l'interruzione hardware (IRQ), l'indirizzo di base della porta E/S e l'indirizzo di base della memoria (DMA). Per garantire la compatibilità tra il computer e la rete, la scheda deve essere adattata all'architettura del bus di dati e avere il tipo di connettore appropriato al cablaggio. Ogni carta è concepita per adattarsi ad un certo tipo di cavo. Alcune schede comprendono più connettori di interfacce (da parametrare sia con i jumper, sia con i DIP, sia in modo software). I connettori più diffusi sono i connettori RJ-45. NB: Alcune topologie di rete proprietarie che utilizzano la coppia incrociatafanno ricorso al connettore RJ-11. Queste topologie sono talvolta dette « pre-10BaseT ». Infine per garantire questa compatibilità tra computer e rete, la scheda deve essere compatibile con la struttura interna del computer (architettura del bus di dati) e avere un connettore adatto alla natura del cablaggio.